L’Autunno Ciarlasco


Partenza della Corsa delle Oche 1983Sin da tempi remotissimi nei quali i Celti, i Cimbri ed altre genti del nord si insediarono nella fertile Pianura Padana, seguiti nel tempo, dagli Etruschi e poi dai Romani, gli abitanti di queste contrade, riparate le messi nei granai e nei fienili, solevano dedicare nell’autunno, agli dei ed agli spiriti tutelari, grati per i copiosi raccolti, solenni riti di ringraziamento e generose offerte propiziatorie.

Tale consuetudine religiosa ed utilitaristica, profondamente radicata nelle genti agricole, superò la conversione al cattolicesimo, che fece suoi parecchi di tali riti pagani, arrivando, con sostanziali mutazioni, ma integra nello spirito, sin quasi ai nostri tempi.

L’Autunno Ciarlasco non nasconde una tale secolare impostazione spirituale: più inconsciamente, l’ha fatta sua. Infatti, ogni gioco, ogni iniziativa creativa, ogni ricerca di carattere folcloristico dell’Autunno Ciarlasco ha un forte richiamo, anche nostalgico, alle origini agresti delle sue genti. Anche se ogni ritualità si é persa nell’oblio dei tempi ed il folclore scanzonato ha avuto il suo giusto sopravvento, un evidente, sicuramente non studiato, filo conduttore ha fatto sì che l’Autunno Ciarlasco assumesse, per chi ha il piacere di viverlo e di seguirlo, un sapore di simpatica genuinità difficilmente riscontrabili in manifestazioni similari.